A ridosso della festa di Liberazione del 25 aprile e delle mobilitazioni dei lavoratori per il 1° maggio non bastava il corteo commemorativo per Ramelli il 29 con Milano sommersa di croci celtiche e saluti romani, e nemmeno il contestuale divieto ai compagni di deporre una corona di fiori alla lapide di Gaetano Amoroso, accoltellato in quei giorni dai fascisti: si aggiunge il tentativo di riproporre in veste istituzionale la competizione sportiva tra le squadre delle varie realtà dell’estrema destra milanese (ridimensionato in quel di Ripamonti anziché al Lido), nonché l’imminente apertura della sede milanese della “guardia nazionale padana” (in 1500 mq di una scuola comunale) con scopi di ‘protezione civile’ (leggi ‘militarizzazione del territorio’) e di Casa Pound Milano in uno stabile ALER a 200 m, il tutto nel cuore di QUARTO OGGIARO.
L’euforia delle elezioni mette in evidente luce le connivenze e le agevolazioni (oltre che finanziamenti) della giunta comunale e degli enti pubblici verso le formazioni di estrema destra, favorendo il loro radicamento nel tessuto popolare di un quartiere periferico ben preciso.
Proprio a Quarto Oggiaro nel settembre 2008 Partigiani in ogni Quartiere organizzò un evento antifascista e antirazzista molto partecipato, dove i protagonisti erano i giovani rappers o street artists del quartiere e la gente che lo abita. Oggi i fascisti di Casa Pound tentano di appropriarsi di forme espressive e modalità comunicative di libertà, come il writing o l’hip hop, che nulla hanno a che vedere con la loro cultura di ordine e disciplina. Così come credono di poter fare populismo parlando di case, di banche, di etica quando sono strettamente legati a chi delle case e delle banche è il padrone e la loro unica etica è il potere e la discriminazione.
Ci vogliamo quindi aggregare alle iniziative “reclaim the street” promosse dai writers di Bologna, Torino, Genova e Monza in risposta alla provocazione fascista di Casa Pound Roma (luogo di recenti gravi aggressioni a compagni), che crede di disegnare i suoi fasci littori e i suoi feticci sui muri della città e di impadronirsi dei quartieri popolari.
L’appuntamento, inizialmente pensato in zona storica Ticinese, si sposta nella periferia nord-ovest di Milano, ovvero il pomeriggio di sabato 7 maggio a Quarto Oggiaro, con la musica e con tutte le arti di strada, ma soprattutto con la voglia di rivendicare la nostra socialità, la nostra cultura, i nostri spazi ed i nostri ideali.
Partigiani in ogni quartiere